Non è strano, fa semplicemente parte del sistema globale.
Mi spiego meglio, oggigiorno ognuno di noi vive immerso in miliardi di stimoli quotidiani, la maggior parte dei quali sono stimoli visivi, ma moltissimi sono stimoli olfattivi; in poche parole siamo sommersi dalle immagini e dagli odori.
Migliaia di odori, soprattutto artificiali, penetrano le nostre narici, così tanto che abbiamo assuefatto il delicato senso dell’olfatto agli odori della chimica di sintesi, odore di petrolio, di plastica, di asfalto, di carburante, di detersivo, di disinfettante.
Moltissimi allievi dei miei corsi rimangono sbalorditi quando gli faccio annusare l’olio essenziale di lavanda, uno dei più comuni, che fa parte della memoria olfattiva di ognuno di noi.
Purtroppo tanti non lo riconoscono, perché il loro olfatto ha memorizzato il profumo di lavanda del detersivo per lavatrice o del detergente per pavimenti, frutto della pura chimica che seleziona alcune componenti della lavanda, le ricrea in laboratorio e ci insegna che quello è il profumo della lavanda.
Mi ricorda tanto il fenomeno della selezione della moda: noi non troviamo nei negozi le vere e intere collezioni delle case di moda, ma solo quello che il buyer ha deciso di farci trovare nei negozi.
Oggi quasi nessuno va in campagna ad annusare i fiori, gli alberi, la terra, quasi tutti invece conosciamo l’aroma del muschio bianco, quello dei detersivi, dei profumi estetici, odore inesistente in natura.
Voglio dire che il condizionamento olfattivo contemporaneo è tale che riappropriarsi degli odori naturali per utilizzarli per il nostro benessere, imparare che ogni odore naturale agirà sulla nostra memoria olfattiva e di conseguenza sul nostro inconscio attivando tutta una serie di trasformazioni personali, è un lavoro arduo che richiede conoscenza, impegno e determinazione.
Quando io ero bambina, vivendo in un piccolo paese, avevo un contatto stretto con la campagna, con i fiori, con la frutta; uno dei giochi preferiti era quello di spruzzarci schiacciando la buccia dei mandarini, in poche parole ci facevamo aromaterapia ed eravamo sereni, e ridevamo sempre.
Oggi i nostri figli non riconoscono nemmeno l’odore di mandarino, perché probabilmente non inseriscono la frutta nei videogiochi.
Tutti gli odori naturali hanno naturali principi attivi e proprietà che agiranno sul nostro fisico e sulla nostra mente, anche se noi non ci crediamo o non vogliamo, proprio come quando schiacciavamo la buccia dei mandarini e ridevamo felici.
La profumeria botanica utilizza esclusivamente materie naturali e questo è un punto di forza, ma al contempo è un problema di mercato perché l’aroma sarà leggermente diverso ogni volta che utilizzeremo un diverso lotto di oli essenziali.
Inoltre il profumo naturale non avrà mai lo stesso sentore dei profumi classici in base d’alcol, frutto, per la maggior parte, di sostanze di sintesi, di rielaborazione e creazione di molecole inesistenti in natura.
La profumeria classica è una profumeria prettamente estetica che sacrifica il potere delle sinergie e delle proprietà degli oli essenziali, a favore di un prodotto gradevole all’olfatto ma soprattutto economico.
Quello che si paga oggi in una scintillante boccetta di vetro molato o di cristallo è al 90% la confezione.
Il profumo naturale, proprio per essere coerente, non richiede boccette preziose, quello che si paga acquistandolo è il contenuto e non il contenitore.
Proprio per questo l’etica della profumeria botanica non è adatta a tutti, solo alcuni potranno goderne: coloro che amano le cose naturali, che ricercano il benessere, che sono attenti all’ecologia e al green, e soprattutto coloro che non sopportano i profumi chimici e come me soffrono di nausea e mal di testa al solo passare davanti ad una profumeria.
La profumeria botanica inoltre, per le proprietà intrinseche agli oli essenziali che la compongono, è uno strumento molto potente per sanificare l’aria, eliminare i cattivi odori, ridurre muffe, batteri e virus, deodorare l’aria in modo delicato ed efficace, donare comfort e piacevolezza agli ambienti in cui viene diffusa, creare atmosfere che oggettivamente lavorano sul nostro umore.
Per avvicinarsi alla profumeria botanica, un buon esercizio è quello di cominciare ad annusare tutte le così naturali che ci circondano, i fiori, le piante, gli alberi, l’aria, la frutta.
L’esercizio olfattivo, oltre a migliorare la nostra capacità di riconoscere gli odori, di usufruire dei principi attivi delle sostanze naturali, e di metterci in contatto con le nostre memorie olfattive attivando tutta una serie di ricordi inconsci, è un valido sistema per recuperare la qualità di olfazione di chiunque abbia un problema di anosmia che non dipenda dalla frattura del nervo olfattivo.
Possiamo perciò affermare con certezza che la profumeria botanica non è solo profumeria estetica, ma soprattutto è uno strumento di benessere psicofisico.
I suoi vantaggi consistono nel creare atmosfere sanificate e stimolanti per il nostro comfort psicofisico e di non avere effetti collaterali (ad eccezione di specifiche intolleranze), e il suo limite è dato dalla impossibilità materiale di ricreare esattamente lo stesso identico profumo.
A voi la scelta.